La religione

Il rito bizantino, detto anche rito costantinopolitano e conosciuto in Occidente anche con il nome di rito greco, è il rito liturgico utilizzato (in diverse lingue) da tutte le Chiese ortodosse d'Oriente e da alcune chiese sui iuris di tradizione orientale all'interno della Chiesa cattolica, soprattutto nel passato denominate anche uniati. Esso ha origine nella città di Costantinopoli (l’odierna Istanbul, la città più popolosa della Turchia). È uno dei cinque riti delle Chiese orientali.

I sacramenti

Caratteristica del rito bizantino è che i sacramenti principali dell'iniziazione alla vita cristiana (Battesimo, Comunione e Cresima) vengono celebrati tutti insieme, al momento del battesimo. Il battesimo si fa per immersione o per aspersione (l'acqua deve scorrere prima sulla testa e poi sul resto del corpo del bambino).

Nel matrimonio bizantino è previsto il rituale dell'«incoronazione degli sposi». Il sacerdote mette davanti all'altare un tavolo; la coppia bacia il Vangelo e la Croce e poi gira tre volte attorno al tavolo.

La chiesa

A differenza delle moderne chiese cattoliche di Rito latino, le chiese di rito bizantino (cattoliche od ortodosse), anche quelle recenti, presentano affreschi sulle pareti che illustrano la vita dei santi, o scene della vita di Gesù.

Davanti all'altare, pienamente visibile dall'assemblea, è posto un "muro" fatto di legno sul quale vengono appese icone dei santi. È l'iconostasi. Tutte le chiese presentano iconostasi piene di icone. Lo spazio davanti all'iconostasi (riservato ai fedeli) è detto navata, quello dietro l'iconostasi (riservato ai celebranti) è detto santuario: l'altare è collocato all'interno di quest'ultimo. Le aperture nell'iconostasi, che mettono in comunicazione il santuario con la navata, sono in numero di tre, simmetricamente disposte, e sono dette porte regali.

La Santa Messa

La celebrazione liturgica comincia sempre con una preghiera allo Spirito Santo.

La Messa domenicale viene celebrata in modo solenne, con molte parti cantate, ad accompagnare, sottolineare o intervallare le diverse fasi della liturgia. Anche la liturgia della parola è cantata. La durata del rito è di circa un'ora e mezza. Al termine della celebrazione, la comunità rimane in chiesa qualche minuto per pregare insieme al sacerdote. Ciascuno, poi, esce dal luogo sacro in silenzio.

La Divina Liturgia

La tradizione bizantina (cattolica e ortodossa) conosce tre forme di Divina Liturgia (così è chiamata la liturgia dell'eucaristia): quella di san Basilio, quella di san Giovanni Crisostomo, e quella dei Presantificati:

  • San Giovanni Crisostomo: è quella celebrata comunemente durante tutto l'anno;
  • quella di San Basilio è celebrata a Natale, all'Epifania, in tutte le domeniche di Quaresima (eccezion fatta per la Domenica delle Palme), per il Giovedì santo, per la Veglia di Pasqua e nella solennità di San Basilio;
  • La liturgia dei Presantificati è celebrata nei primi cinque giorni di ogni settimana di Quaresima. Prevede la distribuzione dell'Eucaristia ma non la consacrazione, poiché i cinque pani benedetti necessari per la celebrazione (una al giorno) sono già stati consacrati la domenica precedente.

Per l'eucaristia il rito bizantino non usa pane azimo, cioè senza lievito (cioè le ostie e le particole della tradizione latina), bensì il pane lievitato. Inoltre, il pane usato per la celebrazione (detto in greco pròsphora, cioè "offerta") viene predisposto poco prima della celebrazione eucaristica vera e propria, durante il rito della Pròthesis, cioè "Preparazione", secondo un complesso simbolismo. La comunione si fa abitualmente sotto le due specie eucaristiche, il pane e il vino. Per questo la comunione si riceve solo in bocca e non c'è la possibilità di riceverla in mano.

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